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Mario Costa, Dallestetica
dellornamento alla computerart,
Napoli, Tempo Lungo edizioni, (Vertici, collana di
Estetica e Poetiche diretta da Mario Costa, 3), 2000, pp.
206 (64 ill.), Lit. 26.000, 13,42, ISBN
88-87480-13-3 ( Vincenzo Cuomo) Il libro di Mario Costa
sullestetica dellornamento si pone un duplice
obiettivo: quello di proporre uninterpretazione
dellessenza dellornamento e quello di
prospettare larte ornamentale come un vero e
proprio modello di operatività estetica adeguato al
tramonto tecnoscientifico dellumanismo. Larte
ornamentale è, infatti, unarte strutturalmente
asemantica e desoggettivata, rispetto a cui vengono a
cadere le due fondamentali passioni umane, troppo
umane della verità e del
soggetto. Lornamento è il regno
dellintelletto astratto, ma è anche lo splendore
della bellezza sensibile. In esso si manifesta il
paradosso dellestraneità e dellintimità
dellumano allinorganico, e la perfezione
matematica dei cristalli si avvicina segretamente
allimpulso ordinante dell Il
libro persegue i suoi obiettivi muovendosi sia sul piano
dellapprofondimento filosofico che su quello della
messa in evidenza del processo di ornamentalizzazione
rintracciabile nella storia dellarte pittorica a
partire da metà Per
quanto riguarda lanalisi filosofica, attraverso una
serrata discussione di molte tesi interpretative, da Kant
a Herbart, da Semper a Riegl, da Simmel a Gadamer, da
Hartmann a Langer, lautore mostra come
lornamento non possa essere confuso né con il
concetto di cornice (parergon) né con quello
(vicino ma ben distinto) di astrazione. La
cornice, infatti, ha lunica funzione di richiamare
lattenzione su un altro-da-sé; lastrazione
è, invece, una manovra esercitata dal soggetto per
ricondurre a sé quello che per vocazione prescinde da
esso e lo esclude dal suo essere Lornamento,
afferma Costa, è il regno del dominio della forma
(p. 131), o meglio è regno del rapporto tra
le forme (ibidem). Vi sono varie teorie che possono
plausibilmente spiegare lessenziale dinamica
delle forme ornamentali (a tali teorie è dedicato un
intero capitolo del libro); resta valido in ogni caso il
concetto fondamentale in base al quale la forma
dellornamento risulta dalla vocazione alla
forma interna al gesto e alla materia uniti assieme;
ed è come dire che quella della forma decorativa è
unauto-germinazione e non un sopravvenire
dallesterno (p. 132). I
caratteri fondamentali dellornamento sono
individuati dallautore nella ripetizione del
motivo e nellimitazione dellinorganico.
Ed è a partire da tali caratteri che Costa, facendo
anche ricorso in maniera intrigante al concetto freudiano
di coazione a ripetere, porta a conclusione la sua
tesi interpretativa: nellornamento
lartista è soltanto la causa efficiente grazie
alla quale la logica dellinorganico si attiva e si
mette in opera; esso è pertanto una manifestazione
diretta dellinorganico che si esprime qui
attraverso la sua fisiologia logico-formale e
attraverso la ripetizione che domina tutto il
processo; ma qui la ripetizione è, appunto, sotto
il controllo del preconscio, cioè
dellartista che asseconda linorganico ma lo
restituisce in modo che la coazione a
ripetere alla quale pur obbedisce, cessa di
svolgere unazione solamente disgregante e
distruttiva, e viene invece vissuta, e poi fruita, in
quel tipo di modalità della ripetizione che, come Freud
dice, è di per sé fonte di piacere. È da
questo punto di vista che lornamento può, forse,
essere considerato
una sorta di gioioso memento
mori della specie Come
dicevamo, le argomentazioni di Mario Costa annodano le
riflessioni filosofiche ed estetologiche ad
unaccurata ricognizione interpretativa del processo
di ornamentalizzazione avvenuto nellarte pittorica
occidentale a partire dalla metà dellOttocento,
momento in cui la pittura si avvia in una direzione
che muove dal rifiuto di ogni illusionismo spaziale ed
arriva alla piena tematizzazione della propria essenza di
superficie (p. 41). La conquista della
superficie, così come lautore
emblematicamente la definisce, larte pittorica la
raggiunge fondamentalmente per il condizionamento subito
ad opera di due nuovi media allora emergenti: la fotografia
e il manifesto pubblicitario. Tuttavia è
attraverso il confronto e la contaminazione con
questultimo che la pittura inizia il suo processo
di ornamentalizzazione. Costa lo ricostruisce a grandi
linee indicandone i momenti cruciali: la scuola di
Pont-Aven, i nabis, il gruppo di
Bloomsbury, fino alla esplicita tematizzazione,
avvenuta tra gli anni 50 e 70 del Novecento,
di una vera e propria arte ornamentale.
Questultima parte della sua ricostruzione viene a
colmare una vera e propria lacuna nella storiografia
artistica contemporanea: lopera pittorica del
pittore carrarese Luciano Lattanzi eccentrica non
solo rispetto al suo tempo (gli anni 50 e 60)
ma anche rispetto alle opere del gruppo degli schematisti
(Robert Estivals, Jacques Caux) a cui egli
è stato legato larte ornamentale dei
pittori americani Miriam Shapiro e di Robert Zakanitch,
attivi a partire dagli inizi degli anni Settanta, sono i
momenti emblematici di un processo che, a parere di
Costa, si compie, inverandosi, nella computerart. Le
immagini numeriche, infatti, sono immagini asemantiche,
desoggettivate ed autoreferenziali; in esse la pulsione
allornamento trova il suo punto di arrivo: il loro
splendore è manifestazione di un intelletto calcolante
ormai svincolato da quella insania che è (è stato?)
l Indice:
Introduzione; Iohann Friedrich Herbart; Ornamento
e preistoria; Sullessenza dellornamento; La
ricerca delloggettività; La conquista della
superficie; Decorazione, rappresentazione, astrazione;
Dinamica della decorazione; Ornamento e filosofia; Musica
e ornamento; Ornamento e poesia; Ornamento e arte
contemporanea; Per unestetica dellornamento;
Ornamento e computerart; illustrazioni Lautore: Mario Costa (Torre del Greco, 1936) è professore di Estetica allUniversità di Salerno e di Metodologia della critica allUniversità di Napoli (I.U.O). Studioso e interprete delle avanguardie storiche fin dagli anni Sessanta, è, da ventanni, impegnato nella definizione di unestetica dei nuovi media e su di essa ha pubblicato numerosi saggi e volumi in Italia e allestero. Negli ultimi anni sono apparsi in Italia: Della fotografia senza soggetto. Per una teoria delloggetto tecnologico, Genova/Milano, 1997; Il sublime tecnologico. Piccolo trattato di estetica della tecnologia, Roma, 1998; Lestetica della comunicazione. Sulluso estetico della simultaneità a distanza, Roma, 1999; Lestetica dei media. Avanguardie e tecnologia, Roma, 1999. |
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