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Denis Huisman,
Louis Monier Visages de la philosophie. Les philosophes d’expression française du XXe siècle
avec la collaboration de Serge Le
Strat, Paris, arlé 145 FF (22,11 €),
Come
in un album fotografico di famiglia i tre autori, due
studiosi di filosofia ed un fotografo, presentano una
collezione di volti tenuti insieme dall’arbitrarietà di
incontri magari casuali e di amicizie non necessariamente
solo fortuite: una galleria di ritratti che forse non
mostra, come si vorrebbe, “l’essenza perenne dell’homo
philosophicus” (Prefazione, 7), ma certamente “tutta
la dualità del singolare e dell’universale” (8). Ogni
ritratto esprime infatti e mostra l’individuo, la sua
storia unica, la sua esistenza irriducibile ad altro; che
poi si possa anche cogliere l’assolutezza del pensare, la
sua sublimità, questo resta un compito rimesso piuttosto
all’immaginazione del lettore, che potrà fantasticare
nelle espressioni dei volti riscontri più o meno
corrispondenti ai testi o alle idee presentate nelle brevi
introduzioni a ciascuno, e magari ipotizzare – come in un
esercizio un po’ balordo di fisiognomica – intere
cartografie filosofiche a partire da ampiezze frontali,
orografie di solchi intorno agli occhi, pendenze di nasi e
pieghe della bocca, come se fosse possibile ritrovare sul
viso quelle linee del destino, dell’amore e del successo
che le cartomanti cercano nel segreto delle mani. Eppure da
ogni immagine emana un miscuglio sottile di vulnerabilità e
di forza, la vulnerabilità del volto nudo e della sua
umanità Più che le pose intense e concentrate, più che gli sguardi ispirati e penetranti, abbiamo amato i sorrisi discreti e divertiti, i piccoli gesti innocenti di chi sembra mascherare una monelleria appena consumata, di chi guarda dalla corona delle sue rughe come un bambino che ha rubato la marmellata!
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